L'epoca contemporanea - Randazzo: tra storia e cultura

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L'epoca contemporanea

Storia

RANDAZZO NELL'EPOCA CONTEMPORANEA

Il declino economico e politico della città ha inizio nei tristi secoli della dominazione Spagnola. Eventi naturali, editti e saccheggi, lentamente ma inesorabilmente, portarono alla deriva tanti secoli di prosperità.

XV secolo
Nel 1492 il decreto di Re Ferdinando relativo alla espulsione degli Ebrei dalla Sicilia, penalizzò in modo grave ed irreparabile l’economia della città, dove esisteva una tra le più fiorenti e ricche comunità ebraiche della Sicilia. Viserro per secoli sul colle di San Giorgio.
Nel 1539, per ben quattro mesi, la città è in preda alle truppe ribelli a Carlo V°, che la saccheggiano distruggendo ed incendiando, anche, il "Grande Archivio Storico" allora custodito nella chiesa di San Nicola. Quest'ultima perdita gravissima per il gran numero di manoscritti e papiri, specie del periodo greco e dell’alto medioevo, dati alle fiamme dagli ignoranti soldati.
Dal 1575 al 1580, infuria la peste, che uccide la maggior parte della popolazione. Il quartiere più colpito fu quello Latino di Santa Maria che, infine, venne isolato e dato alle fiamme per domare l’epidemia.

XVIII-XIX secolo
Nel 1719 Randazzo fù il quartier generale dell’Esercito Spagnolo contro l’Esercito Tedesco. La battaglia si svolse nei pressi di Francavilla di Sicilia, ma tutti i feriti furono portati a Randazzo e ben 800 vi morirono. Una vecchia Croce in Contrada S. Lorenzo, detta "Croce degli Spagnoli", ne ricorda la tomba comune.
Il 6 Agosto 1860, nel pieno della Spedizione dei Mille, Garibaldi invia a Randazzo il suo luogotenente Nino Bixio, che prese alloggio nel palazzo del Barone Fisauli, per reprimere i disordini scoppiati a Bronte e a Randazzo.

Nel 1879, per volere dello stesso Don Bosco, a Randazzo fu fondata la prima Casa Salesiana dell'Isola. Quest'opera si sviluppò rigogliosamente sotto l’impulso del primo direttore don Guidazio. Il collegio fu intitolato a S. Basilio, e nel primo anno accolse circa 40 convittori. Si sentì la necessità di ingrandire così si alzò di un piano il fabbricato, che fu reso capace di 140 alunni convittori. Il "S. Basilio" è stato per quasi 130 anni un esempio per tutte le Case Salesiane di Sicilia, fino alla sua chiusura nel 2005.


 

I bombardamenti anglo-americani del 1943
(Video)

Ultimo disastroso episodio di questo lento declino, i bombardamenti anglo-americani del luglio-agosto del 1943. Si calcola che su Randazzo, in occasione di quei bombardamenti, volarono circa 1100 aerei.
In seguito al bombardamento di Enna, il 12 luglio, dove era installato il quartier generale delle forze dell'Asse, il Generale Alfredo Guzzoni decise di trasferirsi a Passopisciaro, un paesino ad est di Randazzo. A pochi chilometri di distanza, a Rovittello, il 16 luglio si trasferì anche il generale Hans-Valentin Hube.

Questo evento trasformò Randazzo in un obiettivo militare di fondamentale importanza per gli eserciti avversari.

Il primo bombardamento iniziò la mattina del 16 luglio 1943, condotto dalla 9ª AF (Air Force) americana e dalla NATAF (North West Tactic Air Force). I bombardamenti inesorabilmente si susseguirono il 18-19-20-21. Ma l'attacco più violento su sferrato il 1º agosto quando furono impiegati più di duecentotrenta cacciabombardieri P-40. Gli attacchi si ripeterono il 7, l'8 e il 10. L'11 agosto fu l'ultimo giorno di bombardamenti, con molti altri danni.

Oltre novanta B-25 bombardarono ponti, strade, ferrovie e la cittadina. Circa centosettanta P-40 bombardarono direttamente Randazzo.
Il bilancio di questi feroci bombardamenti fu spaventoso: l’80% delle abitazioni distrutte; gran parte del patrimonio artistico, compresa la chiesa di San Martino, devastato; migliaia di civili rimasti uccisi.

Per l'incidenza dei danni e il numero dei veivoli passati sopra la città, questo bombardamento è paragonato a quello della non lontana Messina.
Nonostante questo pesante bilancio la città ha saputo rialzarsi e lottare, ricostruendo case ed edifici, chiese e monumenti, per non dimenticare il passato glorioso della città e il sacrificio di quella gente caduta sotto i colpi degli stessi alleati.
Il 1 giugno 2005 è stata conferita alla città, dal Presidente della Repubblica, la medaglia d'argento al valor civile per le gravi perdite subite durante i bombardamenti.




 
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