Le origini - Randazzo: tra storia e cultura

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Le origini

Storia

INTRODUZIONE ALLA CITTA'

La Città
Randazzo è una cittadina di 11.000 abitanti, si trova a m 754 slm. Si trova tra tre dei maggiori parchi siciliani: Parco dell'Etna, Parco dei Nebrodi, e Parco Fluviale dell'Alcantara. Nonostante le distruzioni apportate dai feroci bombardamenti del luglio-agosto del 1943, conserva ancora le sue mura, le sue torri, le viuzze suggestive, che imprimono ad essa una impronta medioevale, facendoci rivivere i suoi antichi splendori. L’origine del nome della città è un mistero legato alla sua fondazione: per l’Amari deriverebbe da Randàkes, governatore bizantino di Taormina (sec. VIII), per la

 

storiografia locale conserverebbe il ricordo dell’antica "Tiracium" il cui nome, corrompendosi, sarebbe divenuto "Rinacium", da cui "Randacium". Altra ipotesi si riferisce al termine germanico "Rand" (ciglio, margine, estremità…), e difatti il centro storico poggia su un "ciglione" lavico.
La tradizione attribuisce la fondazione di Randazzo a tre popoli: Greci e Latini come antichi abitanti, assieme ai Lombardi, i nuovi coloni venuti al seguito dei Normanni.


La posizione
La sua posizione è quanto mai felice. E’ la città più vicina al cratere centrale dell’Etna, da cui dista appena 15 Km; poggiata in lieve pendio in mezzo a fertile campagne col suo orizzonte spazia fino alla vetta del monte Tauro che sovrasta Taormina. Domina tutto il versante settentrionale del vulcano godendo di un clima di mezza montagna che è asciutto d’inverno e fresco d’estate, per cui i Re e le Regine Aragonesi scelsero Randazzo come città di villeggiatura per la loro corte. Essa si trova sulle vie delle grandi invasioni storiche che hanno percorso la Sicilia per secoli, e con le sue molteplici vie sta a cavallo dello Jonio e del Tirreno, abbastanza vicina a Messina, a Catania, Enna e Palermo. Questo spiega l’importanza che Randazzo acquistò nel Medioevo, in cui fu la più forte roccaforte militare della regione etnea e l’unica città murata presso cui si combatterono battaglie decisive nel periodo del "Vespro".

La fondazione
Non conosciamo le vicende storiche della prima età della città. In verità dalle fortificazioni lungo il corso dell’Alcantara e dalla tradizione orale, dobbiamo dedurre che il suo territorio dovette sopportare a eventi bellici non lievi: invasioni di predoni; passaggio di eserciti Bizantini ed Arabi; eventi bellici come quelli che caratterizzarono l’inizio del Sec. XI quando nelle vicinanze di Randazzo, probabilmente in quel piano che porta ancora il nome di "Sconfitta", si scatenò la dura battaglia tra Giorgio Maniace e l’esercito Arabo (1040). La popolazione di origine greca e di stirpe latina scampata alla distruzione della città, cercò allora altri siti più sicuri, la località dove sorgerà Randazzo si presentava naturalmente la più adatta.

Essa, infatti, era posta tra il Fiume Alcantara e il Fiume Piccolo, che la circondava nella parte di mezzogiorno, ed era difesa dall’imponente ciglione lavico su cui sorge l’attuale Castello e da una vasta palude coperta, assieme al Fiume Piccolo, coperto dalla colata lavica del 1553. Su queste posizioni, naturalmente fortificate, avrebbero trovato sicurezza le popolazioni di Triracia, o di Tissa o di altri centri del medio corso dell’Alcantara. Le vicende storiche di Randazzo, di cui si ha certezza e documentazione, iniziano nell’anno 1078. Al vecchio nucleo di popolazione greca e latina si aggiunse, con la venuta dei Normanni, un forte gruppo di Lombardi. Questi si erano trasferiti nella Sicilia al seguito dell’esercito del Gran Conte Ruggero e della Contessa Adelasia. Protetti da essa, formarono nell’Isola vere colonie che in seguito ebbero tanto peso in parecchi avvenimenti storici della Sicilia. La colonia che prese posto nella città di Randazzo, conservò costumi, lingua e privilegi propri. I secoli poi amalgamarono queste tre stirpi diverse (Greci, Latini e Lombardi) e ne costituirono la popolazione cittadina ma da principio furono nettamente divisi, abitarono in tre quartieri diversi: S. Martino, S. Nicola e S. Maria.


 
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