Randazzo nel medioevo - Randazzo: tra storia e cultura

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Randazzo nel medioevo

Storia

STORIA MEDIOEVALE

XI secolo
I Lombardi, arrivati a Randazzo nel 1078, pur essendo una razza di importazione ebbero il predominio della città. Imposero il linguaggio, i costumi e il loro pensiero politico. Data l’importanza economica, politica e strategica che la città assunse nel corso dei secoli, non fà meraviglia il fatto che questi avvenimenti siano connessi alla più vasta storia del Regno di Sicilia, in cui Randazzo assume certamente un ruolo di primissimo piano.
Nel 1078 Il Gran Conte Ruggero muovendosi col suo esercito dall’interno della Sicilia, alla conquista di Taormina, giunge a Randazzo e viene ospitato dalle Suore del Convento di S. Maria Maddalena, da allora intitolato a San Giorgio a cui Ruggero era devoto.
Nel 1088 Papa Urbano II giunge a Randazzo e celebra messa nella chiesa di Santa Maria, in quanto di rito latino, per poi successivamente fermarsi a pregare, lungo il cammino, nella ormai distrutta chiesetta dell’Annunziata del Rovere Bello.


 

XII-XIII secolo
Morto il Gran Conte Ruggero gli succede Ruggero II, incoronato Re a Palermo nel 1125, introduce nell’isola l’industria della seta, che tanto beneficio portò all’economia Randazzese fino al secolo scorso. A Ruggero II° succede il figlio Guglielmo (1154 – 1166). Sotto il suo regno compare per la prima volta l’Esercito Randazzese il quale, sotto la guida del Gran Cancelliere del Re Stefano di Retrou, marcia contro i Baroni ribelli al Re e li sconfigge.
Più tardi per sostenere il Re Tancredi contro l’esercito Svevo Randazzo, Piazza Armerina, Nicosia e Capizzi forniscono al Re oltre tremila fanti. Purtroppo però le armate Sveve li sconfiggono, e l’Imperatore di Germania Enrico VI° si impossessa del Regno di Sicilia. Il Generale in capo dell’Imperatore piomba su Randazzo che ne subisce le vendette assieme agli altri paesi della lega. In una di queste incursioni, però, i soldati Tedeschi rimasero sconfitti dall’Esercito Randazzese.

Al feroce Imperatore Enrico VI° succede il figlio Federico II° di Svevia, il quale prese a benvolere la cittadina, non lasciando occasione per soggiornarci. Scelta da lui quale caposaldo avanzato di difesa, la città venne successivamente cinta di mura e rafforzata da otto torri di difesa. In una di queste, l’attuale Castello Svevo, fissò la sua dimora. Federico II° muore nel 1250.
Inizia un periodo triste per il Regno di Sicilia, hanno il sopravvento gli Angioini  provenienti dalla Francia. Un Governo caratterizzato da sopprusi e persecuzioni, mal sopportate dai Siciliani che il 30 marzo 1282, insorsero contro lo straniero. Sono i famosi "Vespri Siciliani". Anche Randazzo prese parte alla rivolta, famosa la strage operata dai Randazzesi a danno degli Angioini nei pressi del Lago Gurrida. Con l’avvenimento dei Vespri Siciliani, Randazzo acquista una grande importanza politico-militare, ed inizia per essa il periodo più glorioso.

I Re Aragonesi fecero di essa il centro delle operazioni militari, la scelsero quale loro dimora e intorno alle sue mura si combatterono parecchie battaglie vittoriose. Il Re Pietro I° d’Aragona giunge a Randazzo con tutto il suo esercito l’8 Settembre 1282 e si accampa in una località ad oriente della città, che da allora viene ancora denominata "Campo Re". Restaura le mura di cinta, ricostruisce le porte di S. Giuliano e di S. Martino facendovi apporre i suoi stemmi, ancora esistenti, e da qui dà inizio alle operazioni militari contro gli Angioini.

Il fatto d’armi più importante intorno alle mura di Randazzo in questo periodo riguarda però l’assedio della città, fedelissima al Re, da parte del Duca Roberto d’angiò. Si svolse sotto la "Porta Pugliese" sulle balze del Fiume. Durante la notte l’Esercito Randazzese, uscendo silenziosamente attraverso questa porta, contrattaccò gli assedianti ed un personaggio di rango venne ucciso dai soldati Randazzesi. L’Esercito Angioino, atterrito, si ritirò precipitosamente e si guardò bene dal più molestare la città.

XIV secolo

Il Duca Roberto D’Angiò non si dà per vinto e l’anno successivo (1300), pone per diversi mesi l’assedio alla città di Messina. Il Re Federico II° d’Aragona ritorna allora a Randazzo, raccoglie qui una gran quantità di armati e parte alla volta della città dello stretto per portarvi soccorso, arrivando appena in tempo per sollevare le sorti della battaglia. Quindi prende con se i feriti, gli infermi, i vecchi e sotto la sua stessa guida li conduce nella città di Randazzo.

Morto Federico II° d’Aragona, i suoi successori continuarono la tradizionale venuta annuale a Randazzo. Nel 1398 alloggiarono a Randazzo Martino I° e la Regina Maria e così tutta la casa regnante di Castiglia, compresa la Regina Bianca di Navarra il 3 Luglio 1411. Essa inviò lettere ai Baroni di Sicilia, perché la raggiungessero a Randazzo per un Generale Parlamento.




 
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