S. Nicola - Randazzo: tra storia e cultura

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S. Nicola

CHIESA DI SAN NICOLA

Struttura
La Chiesa di San Nicola è la più grande chiesa di Randazzo e una delle più grandi della Diocesi. Le parti più antiche risalgono al sec. XIII e la sua struttura originaria era in stile normanno-svevo. La chiesa venne ristrutturata nel 1591 e successivamente nel 1605. Si presenta come un complesso architettonico imponente purtroppo letteralmente rovinata dai bombardamenti anglo-americani. Le Absidi Poligonali risentono di un indirizzo artistico importato dalla Francia.

 

La forma poligonale e il motivo ad archetti pensili, danno ad esse l’aspetto di torrioni di fortezza. L’interno della chiesa, completamente rifatto, subì danni gravissimi a seguito dei bombardamenti.
La facciata venne disegnata dal grande Architetto Messinese Andrea Calamech, si tratta di un’imponente facciata con elementi classici. Sulla porta centrale lo stemma con l’Agnello Pasquale e a tal proposito gli storici municipali affermano che, in tempi remotissimi, la chiesa sia stata sede vescovile.

Storia
Il Campanile attuale sostituì la bellissima torre campanaria in stile trecentesco. Minacciando rovina fin dal XVI secolo, fu fatta rinforzare con catene di ferro da Carlo V. Tuttavia fu distrutta dal grande terremoto del 1693. Fu ricostruito nell’anno 1783, un po’ tozzo e incompleto nella parte terminale del pinnacolo. La cupola, voluta dall'Arciprete Francesco Fisauli, venne costruita nel 1904 su progetto dell'Architetto Salvatore Priolo.
Nel 1539 Randazzo fu per quattro mesi in preda ai soldati ribelli all'Imperatore Carlo V, che fecero un'incursione in Sicilia, mettendola a ferro e a fuoco. La città venne saccheggiata, e in tale occasione andò purtroppo distrutto il grande archivio storico custodito nella Chiesa di San Nicola, che ne aveva allora il privilegio.
La chiesa ebbe l'onore di vedere per ben tre volte la riunione del Generale Parlamento del Regno sotto i vari Re Aragonesi. Altri suoi  privilegi furono, la custodia della Cassa del Tesoro e quella dello Stendardo cittadino. In essa si celebravano, inoltre, le esequie dei Re defunti. La Chiesa fu consacrata da Mons. Moncada, Arcivescovo di Messina, il 21 Dicembre 1746.


 

Opere d'arte
Le uniche opere salvatosi alla distruzione sono:

1) Fonte Battesimale ( sec. XIII )
2) Statua di S. Nicola ( 1523 )
3) Crocifisso
4) Gesù con i Discepoli ad Emmaus
5) Cristo fonte di grazia
6) La Trinità – 1651
7) Trittico di scuola Antonelliana – sec. XV.  
 (Opera pittorica appartenente alla scuola di Antonello da Messina)





 
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